In realtà, andando oltre il mero dato di calendario, il fumetto nasce da un’idea più complessa. È una allegoria di quella che anche l’autore definisce ‘la sindrome da invasione’, quel momento in cui il migrante ha cominciato ad essere visto come l’estraneo che ci viene a devastare l’orticello di casa. ‘Sindrome’ cavalcata, purtroppo, anche dalla odierna politica; anzi, maggiormente alimentata, ai nostri giorni, dalla diffusione dei social.
Noi ci siamo incuriositi e abbiamo contattato Federico Bressani, l’artista del fumetto, e gli abbiamo chiesto di poterci rilasciare un’intervista. Ottenuta subito. La potete leggere qui sotto. Troverete il punto di vista di Federico sul fumetto che ha creato e le sue considerazioni sulle vicende albanesi di 18 anni fa, di ora, e su come gira il mondo ai suoi occhi.
Intervista a Federico Bressani
Buongiorno Federico, e grazie di aver accettato di rilasciare questa intervista per AlbaniaNews. Anzi, più che intervista, sarà una amichevole chiacchierata con un artista che, ironia della sorte, abbiamo conosciuto nei giorni tragici del terremoto in Albania. Ma di questo parleremo più in là.
Cominciamo dalle presentazioni standard. Che tipo di ‘artista’ ti definiresti? Noi ti abbiamo conosciuto come disegnatore, eppure la tua biografia ti classifica anche come scrittore.
Buongiorno, e grazie a voi!
Si ho iniziato da bambino disegnando come tutti, poi mi son fermato e mi veniva più naturale scrivere, ora dopo aver approfondito il disegno tento più a legare la scrittura ad un qualcosa di figurativo.
Qual è stato il tuo percorso formativo?
Inerente all’arte ho frequentato gli ultimi due anni del liceo artistico a Fano e poi ho frequentato il corso di fumetto all’ACCA Academy di Jesi, prima e in mezzo a queste due esperienze, tanti giri e cose inutili.
In qualità di disegnatore, quali sono le tue tecniche preferite?
Sono ancora artisticamente “in fasce”, sto sperimentando molto in base alla curiosità e alla necessità. Ad esempio per questa storia mi ero autoimposto di metterci poco tempo (per i miei standard) ed ho utilizzato solo la matita, aggiungendo poi le tonalità che aiutano a dividere in due parti la storia in digitale. Adesso mi diverto molto a dipingere ad olio, per un altro progetto sto utilizzando una penna finissima, insomma sono all’inizio e devo provare tante cose.
Quali tematiche esplori attraverso il disegno?
Mi piacciono molto le persone, sia come elemento in sé da disegnare che come soggetto per esplorarne le varie sfaccettature.
C’è un fumetto che ti ha ‘folgorato sulla Via di Damasco’ e ti ha convinto a perseguire lo studio di quest’arte comunicativa?
Uno specifico no, però il mio Olimpo dei disegnatori è molto affollato di divinità alcuni mi fan impazzire per le storie, altri per i disegni, ed alcuni per entrambe le cose. Ma cambio fumetto preferito almeno 2 volte al mese.
Com’è nato il progetto ‘Vlora’?
Per spiegare come è nato il progetto devo prima ammettere la mia ignoranza infatti son venuto a conoscenza della Vlora solo ad inizio estate. L’evento mi ha colpito subito per la sua grandezza ed importanza e per il fatto che nonostante fosse così vicino sia temporalmente che geograficamente a noi, io non ne fossi a conoscenza e oltre a me anche tantissimi coetanei con cui ho parlato dell’argomento. Poi ho iniziato a radunare tutte le informazioni possibili tra video e saggi sull’argomento, con fatica, perchè devo dire che il materiale in proporzione alla grandezza dell’evento è veramente scarso. Così raccolto il più possibile, ho contattato Stormi, la rivista online con cui ho pubblicato la storia, ed ho proposto il progetto.
In Italia non abbiamo potuto non notare la casualità impressionante tra la data di pubblicazione del tuo fumetto e quella della forte scossa di terremoto in Albania, lo scorso 26 novembre. Tu hai metabolizzato questo tempismo ironicamente tragico?
Si è stata una casualità molto forte, volevamo uscire per I trent’anni dalla caduta del muro di Berlino ma non abbiamo fatto in tempo e appena la storia era pronta ad uscire è successa la tragedia. Spero che l’Albania riceva l’aiuto di cui ha bisogno dall’Italia con cui è strettamente legata sia dal passato che dal presente.
Tu sei molto giovane. Classe 1993, dice la tua biografia. Esattamente, che informazioni hai mai avuto sull’arrivo della Vlora a Bari? Quando il quadro ti è sembrato sufficientemente completo da poterci imbastire un fumetto?
La storia è proprio nata dall’ignoranza, con lo scopo quindi di approfondire un accaduto che si racconta da solo per la durezza dei fatti, ma che si conosce troppo poco.
Al di là della vicenda della Vlora in senso stretto, crediamo di capire che questo fumetto sia una metafora dell’atteggiamento italiano nei confronti del migrante anche al giorno d’oggi. La storia denuncia, oltre che raccontare?
Si la storia della Vlora segna il punto esatto dell’inizio dell’ostilità verso il migrante in Italia ed è venuto quindi naturale il confronto con i giorni nostri dove questo atteggiamento è vivissimo. Gli albanesi nei primi anni 90 venivano visti come una minaccia ed ora sono una delle comunità straniere più numerose ed inserite in Italia, questo dovrebbe far riflettere. Quindi si, il mio fumetto vuol essere di denuncia, ma la denuncia sta nel non voler essere affatto politico, perché il messaggio principale del racconto è che salvare le persone viene prima della politica.
Secondo te, quanto ha ancora da imparare il mondo, non solo l’Italia, nel rapportarsi a ciò che viene considerato ‘diverso’ dalle convenzioni sociali?
Sicuramente tanto, ma il diverso si scontra sempre condiversi fattori molto radicati come l’abitudine, la propria cultura e la quotidianità, quello che ci dà certezza e non spaventa, quindi si è portati ad aver timore di ciò che non è ordinario. La curiosità e il non essere superficiali può portare a capire meglio le diversità (di qualsiasi tipo) ed utilizzarle per migliorare.
Un’ultima domanda, un parere da autore di illustrazioni. In un mondo in cui la comunicazione più veloce è affidata alla voce e alle immagini ‘parlanti’, quali, ad esempio, le migliaia di video che alimentano I social network, che grado di fiducia hai attribuito alla tua arte afona per ritenerla appropriata a veicolare I messaggi insiti nelle tematiche che vuoi trattare?
In un mondo velocissimo, tutto ciò che richiede un momento per soffermarci assume una forte importanza, per contrasto, con tutto il resto. Il fumetto secondo il mio parere è un medium molto completo per la sua caratteristica unica di fondere immagini e testo, creando un modo di raccontare tutto suo.
Autoprodurrò anche un cartaceo su “ordinazione”, per “rallentare “ulteriormente rispetto al fumetto online. Dove oltre alla mia storia per rendere più significativo il racconto vorrei aggiungere le testimonianze scritte di chi sopra la Vlora c’è stato. Sto cercando testimonianze e chi vuole è libero di contattarmi tramite Albania News