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Da Verona-Tirana a Tirana-Verona: otto giorni intensi di amicizia e vacanza nel cuore dell'Albania.

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Da Verona-Tirana a Tirana-Verona: otto giorni intensi di amicizia e vacanza nel cuore dell'Albania.

di Giorgio Maddalena

 

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Partiti dall'aeroporto in un gruppo di sei amici, di cui due del posto, abbiamo attraversato in varie tappe il centro-sud della "terra delle aquile". La presenza di due amiche del luogo ci ha permesso di valorizzare il nostro poco tempo disponibile nella scelta dei luoghi da visitare. La nostra vacanza è stata a due facce. I primi giorni abbiamo sfruttato gli ultimi residui di un caldo quasi estivo, nonostante fossero i primi di ottobre, e ci siamo rilassati tra le spiagge di Vlore, Himare e Dhermi.

     
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Ad un primo impatto nel raggiungere questi luoghi l'attenzione si sofferma su opere inutili, abusivismo e villaggi che, ad eccezione delle zone centrali, sono anonimi casoni di cemento. Tranquillità e pace hanno caratterizzato però questi giorni, favoriti dalla bassa stagione. Ospitalità, buon pesce e un mare cristallino sono quello che alla fine mi sono portato a casa di questi luoghi. Linguine me fruta deti e le spiagge di Dhermi sono ancora nei miei pensieri. Dopo questi quattro giorni, che sono volati, siamo partiti alla volta di Berat, la città che mi ha impressionato più favorevolmente. Infatti è una città che ha una sua storia e una sua autenticità, che si manifestano in più modi: dal quartiere patrimonio Unesco, a Mangalem fino al castello con un panorama favoloso. Impressione sicuramente favorita dalla buona cucina locale (ho ancoral'acquolina pensando al Fergese). Dopo Berat, siamo partiti alla volta di Korce, con sosta intermedia lungo il lago al confine con la Macedonia (consiglio di fermarsi a Drilon per una sosta rigenerante visto il lungo viaggio). A Korce siamo rimasti colpiti positivamente dal quartiere attorno al vecchio bazar, dove abbiamo anche cenato con serenata. Da vedere assolutamente c'è anche la Cattedrale della Resurrazione di Cristo.

   
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Infine, come ultimi due giorni, ci siamo stabiliti a Tirana: una città dal sapore internazionale; tanto che, ad una prima impressione, ci siamo fermati a chiederci se fosse lo stesso paese dei giorni precedenti. Non è nè Roma nè Milano, ma le sue chicche sono da scoprire: Scanderbeu che domina la piazza principale, il museo nazionale, il Bunkart, la vivace movida notturna e altri tesori nascosti. Quindi così siamo arrivati in aeroporto all'ultima sera con un misto di malinconia e stanchezza. Cosa penso dell'Albania? Se mi avessero posto questa domanda prima di partire, avrei forse risposto con i soliti luoghi comuni. Ora posso invece pensare ad un paese vivo, in evoluzione, che ha ancora molto da fare (strade, sanità, lotta all'abusivismo) nel suo percorso di sviluppo, ma l'energia e la forza probabilmente per farcela. Sicuramente in futuro, se ne avrò l'occasione, ci tornerò e quindi "arrivederci cara Albania!"

Una settimana di Albania

di Francesco Penitenti

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È difficile fare un ritratto completo di una nazione sotto il profilo storico, sociale e culturale, dopo un soggiorno di pochi giorni. Tuttavia, avendo la possibilità di spostarsi in città diverse (come mi è stato possibile), osservando il modificarsi del paesaggio, della cucina e dei costumi locali, si potrebbe rimanere affascinati da ciò che si prende in prestito dal luogo in cui si trascorre questo breve periodo. Complice anche la conoscenza di persone del luogo, l’ospitalità e la cordialità non hanno mai smesso di mancare, facendomi trovare a mio agio ovunque. L’Albania ha molto da offrire a qualsiasi tipo di turista: il più poltrone può rilassarsi sulle spiagge del meraviglioso mar Jonio, organizzate e attrezzate ormai ovunque; il più avventuroso può addentrarsi nelle montagne del nord; chi apprezza più il lato culturale ha numerose città da scoprire. Il giovane in cerca di divertimento può inserirsi con facilità nella modernità occidentale di Tirana, che può inoltre offrire musei, eventi, parchi. Ed è su Tirana che magari il turista può rimanere disorientato: la modernità è confinata alla città capitale, che richiama a sé la maggior parte della popolazione, per lasciare ai villaggi marittimi e alle città dell’entroterra il compito di diffondere le tradizioni albanesi, i piatti più genuini, i panorami mozzafiato. Pur non mancando perciò le contraddizioni, sarebbe sbagliato al turista precludersi una delle due facce di questa nazione, in continuo mutamento e con una prospettiva positiva per il futuro.

KERKO

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